La cisterna: riserva d’acqua e di tesori
Nella pavimentazione del colonnato si apre la bocca di una cisterna “a bottiglia” (profonda 6 metri, larga alla base 5,40 metri), su cui si vedono ancora i solchi lasciati dalle funi per la raccolta dell’acqua. Scavata nella roccia è internamente impermeabilizzata con cocciopesto. Al momento del ritrovamento appariva chiusa da un tappo di pietra. Al suo interno sono stati rinvenuti vari materiali riferibili sia al primo utilizzo (i frammenti delle anfore per attingere l’acqua), sia al momento del cambio d’uso, fra cui i frammenti di un salvadanaio e gruzzoli monetali. Le monete non superano la metà del V sec. e mancano quelle di epoca vandalica. Potrebbe essere stato il timore dell’arrivo dei Vandali a far utilizzare come ripostiglio la riserva idrica.